Forma
Il Sito della Forma
La “logica-poetica” della dimensione plastica si associa inevitabilmente alla simultaneità della sua genesi e all’agevolezza della sua definizione nel campo degli eventi fisici della terra: di tali acquisizioni e di tali fondamenti si nutrono le stesse Arti dell’uomo, che si manifestano globalmente nel percorso cronologico ed epocale della sua affermazione e della sua storia.
Avviene così come la concretezza di ogni struttura possa manifestare la natura della sua ragione e la sintesi della sua esistenza attraverso la sagoma dell’involucro e la profondità del vuoto, che la giustifica e che la custodisce: l’impronta della massa volumetrica scava e ingobba in tal caso la consistenza dello spazio omogeneo, che assegna il suo profilo alla dinamica evocativa dell’immagine e all’invenzione versatile del nuovo pensiero.
L’emergenza plastica, resa anche come modello tridimensionale, assume in tal caso l’energia profetica di ogni progetto e di ogni intuizione componendosi nella soluzione visionaria del “genius loci”: in questo ambito, la forma vitale ha una sua sede di riferimento, che nell’idea della collocazione, della finalità e del destino ne configura gli aspetti specifici del luogo vocazionale.
La forma e il suo contesto raggiungono allora la dimensione dell’unicum nell’acquisizione dell’intima coerenza fra il volume e lo spazio, che rende ancora possibile l’apprezzamento dei luoghi in cui natura e architettura si incontrano, saldandosi nella singolare fusione fra l’artificio ed il libero paesaggio precostituito.
L’idea della continuità del tessuto formale e della sua rilevanza tettonica si colloca pertanto a tutt’oggi al centro dell’evoluta logica progettuale, che è chiamata ad interpretare e a modificare il cuore delle proporzioni e delle suggestioni estetiche dello scenario visivo contemporaneo, anticipando il ciclo artistico ed espressivo dell’auspicabile civiltà della bellezza prossimo-ventura.