Lo spazio come luogo
L’idea dello spazio è nell’attualità custodia insopprimibile delle nostre strutture e delle nostre forme, di cui il vuoto magico è sito e regia nello stesso tempo.
Questa dimensione universale accoglie nel suo ambito le espressioni e i linguaggi dell’arte, del design e dell’architettura, costruendo il progetto e il destino di ogni patrimonio estetico che l’uomo interpreta nell’universo delle proprie immagini possibili.
Possiamo così acquisire l’idea moderna dello spazio approssimandoci all’area in cui l’estensione del tempo, della profondità e della simultaneità possa assimilare la percezione delle superfici, dei volumi, dei colori, dei piani, delle sagome e delle forme che caratterizzano ed animano un possibile progetto di civiltà e di esistenza ancora spendibile per l’esistenza contemporanea e per la speranza prossimo-ventura.
Nello spazio è la percezione della memoria, della testimonianza e soprattutto dell’invenzione degli impianti e degli apparati futuri del nostro vivere.
Nella sua figura è la grande e complessa macchina artificiale che si misura con la natura e che accoglie la presenza fisica e spirituale dell’uomo, nella sua incontrovertibile centralità e nel suo irrinunciabile protagonismo.
Nello spazio scorgiamo infine il mistero e la presenza dei suoi oggetti, dei suoi complementi e dei suoi finimenti, che suggellano, nella ricorrente cronologia dei diversi mondi epocali, ogni particolare dimensione del vivere e dell’abitare.
Il progetto della bellezza e il suo immenso cantiere pulsante, consegna così a questo magico luogo della figura e della storia la profezia delle forme che ne determineranno, si crede, la migliore forma estetica e promozionale per l’umanità dei nostri giorni imminenti.