FLASH MOB TECNICHE DI SENSIBILIZZAZIONE
IL METODO NON CONVENZIONALE
Raduniamo tante persone, creiamo una performance portatrice di un significato, lanciamo un messaggio e poi…disperdiamoci fra la gente!
Il Flash Mob, fenomeno di massa che nasce a New York nel 2002, diffuso poi in tutta Europa esibisce la collettività in brevi, esclusive e inaspettate animazioni programmate. Il pubblico, ormai saturo dei convenzionali tentativi di influenza propagandistica e commerciale, decide oggi di essere parte integrante del processo di comunicazione impegnandosi nelle diverse forme di intrattenimento e di informazione per attrarre l’attenzione intorno ad uno specifico messaggio. L’aggregazione degli individui partecipanti avviene attraverso internet.
Generalmente il Flash Mob ha finalità di intrattenimento o spettacolo e non è usato per eventi e performance organizzate a fini politici, commerciali, di lucro o di protesta; talvolta però si trasforma in un’esperienza a cui aderiscono le aziende per introdursi attivamente nei rapporti sociali delle persone, per dimostrare la qualità effettiva dei loro prodotti e rendere l’advertising una forma di intrattenimento piacevole, compatibile con i valori del target che si vuole raggiungere.
“La vita Attiva”, gruppo di volontari che operano per la sensibilizzazione sulla problematica della disabilità, lo scorso 16 dicembre a Brescia è stato protagonista del Flash Mob caratterizzato dalla presenza di molti, disabili e non, che hanno dato luogo ad una manifestazione pensata per dar voce a quelle minoranze invisibili che vedono minata la propria indipendenza dai tagli dei finanziamenti per la “Vita Indipendente”. Il movimento internazionale di disabili gravi, nato negli anni Sessanta in California mira all’autodeterminazione e al pieno inserimento nella società di ogni individuo.
Elena Cecchini